Tarkamil
Da Custodi Della Fiamma Di Anor.
Tarkamil | |
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Veterano | |
Race: | Nano |
Region: | Hall Thorin's Hall |
Sex: | Maschio |
Class: | - Guardian |
Vocation: | Metalsmith |
Chi é Tarkamil ?
Buio...
Odo dei passi....sono molti...
Sono a terra supino....tento di alzarmi, ma un dolore lancinante me lo impedisce. Ogni tentativo di muovermi è vano, il dolore è troppo forte, solo la fredda roccia senbra darmi un po di sollievo.
I passi si avvicinano....le mie mebra sono tese, come fossi spaventato...ma non lo sono ...perchè? Una pallida luce in lontananza .... cresce... si avvicinano.... mi sento come fondere nella roccia, il mio corpo vorrebbe sparire...perchè? chi sta arrivando?
Ma...perchè sono qui? che posto è questo? .....chi sono?
La luce è sempre più vicina....
La mia mano cerca qualcosa, qualsiasi cosa possa difendermi, anche se sono immobile.
E' Tardi ormai, sono qui!
I miei occhi si addattano alla luce delle torcie.....ora regna il silenzio....metto a fuoco l'immagine, quattro guardie naniche sono innanzi a me e mi guardano esterefatte. "Cosa ci fai qui? Come sei arrivato?"
Quelle parole mi rimbombano nella testa, non sò cosa rispondere....taccio. I quattro borbocchiano tra loro, poi iniziano a prepare qualcosa.
Costruiscono una sorta di barella.
"Non preoccuparti, ti portiamo fuori di qui."
Mi spostano per caricarmi su quel mezzo di fortuna, ma il dolore lacera il mio corpo....è insopportabile....perdo i sensi....
Mi sveglio, sono dolorante, ma riesco a sopportarlo.
Sotto di me sento un morbido letto, cerco di alzarmi, dove sono?
Non ce la faccio mi mancano le forze.
All'improvviso appare una barba bianca ed un volto sorridente. "E tu dove credi di andare?"
Lo guardo negli occhi.
"Giovanotto dovresti ringraziare Aule per non averti ancora chiamato con sè!"
Non capisco...sono stanco...
"Tarkamil giusto?" attende una risposta, ma io non rispondo, non sò che sta dicendo. L'anziano nano mi fissa con sguardo interrogativo. "Forse la botta in testa è stata più forte di quanto pensavo...." "Ebbene sulla tua camicia, o meglio ciò che ne restava, è ricamata il nome di Tarkemil...ed immagino sia il tuo nome....."
Ascolto.
"Non sò cosa ti sia accaduto, ma è come se un gruppo di troll ti si sia seduto sopra.....ora però dormi e non preoccuparti, c'è tempo per il resto... "
Cedo al richiamo del sonno.
Nei giorni seguenti Tarkamil continua la sua convalescenza che proseguirà per molti giorni, il corpo riprende vigore, ma il passato resta un enigma.
Una delle guardie che lo hanno rinvenuto, Thorek, ha deciso di offrirgli la propria casa in onore del figlio perduto in battaglia.
Nessuno, nonostante varie indagini, ha scoperto nulla del suo passato o delle sue ferite.
Tarkamil grazie all'aiuto di Thorek inizia l'addestramento come guardiano, si impegna ma non parla molto con suoi coetanei, a parte Thorek ed alcuni suoi amici fidati, tra cui Brix l'anziano nano che gli ha prestato le sue cure.
Il suo fisico non ha subito danni permanenti, a parte qualche cicatrice, anzi l'addestramento lo sta rendendo un nano forte e saldo come la roccia.
Le sue missoni ora lo portano a scoprire nuovi luoghi e nuove genti, forse un giorno troverà qualche indizio sul suo passato......
Parecchi giorni erano trascorsi dalla sua partenza, ma ancora nella sua mente riecheggiavano le parole del padre (acquisito) Thorek: "Ciò che potevo insegnarti te l'ho insegnato, ora è giusto che tu percorra la tua strada e scopra cosa il fato ti riservi, sappi però che per me sei un dono di Aule, ha richiamato a sè il mio primogenito, ma ha inviato te come secondo, e le porte della mia casa saranno sempre aperte. Brix il guaritore mi ha parlato molto bene di una gilda : i Custodi della Fiamma di Anor, e pensa che con loro potrai trovarti bene..."
Molte le missioni svolte, tante persone, al più sconosciuti incontrati, dall'avamposto di Nolgold a Gondamon, era entrato a Rath Teraig, a Kheledul e nel Haud Lin, aveva visitato le città elfiche di Dullond e Celodrim, il suo viaggio l'ha poi portato nella città di Bree tra umani e hobbit, dove ha affrontato briganti, goblin, orchi e scheletri, ma il suo viaggio è appena iniziato....
Il Lungo Viaggio:
http://www.mmorpgitalia.it/site/showthread.php?247556-Il-lungo-viaggio
Primi passi
Tarkamil sedeva in taverna davanti ad un buon boccale di birra raccontando a Thorek, il patrigno, e Brix, curatore ed amico di famiglia, le avventure dei suoi viaggi. Ora era giunto a Moria e ne stava esplorando ogni suo anfratto, quel che è rimasto del grande regno di Durin, vanto e gloria per ogni nano, ora divenuto luogo di mille insidie e pericoli e per questo meta di molti avventurieri in cerca di gloria o di denaro. Chissà forse in qualche meandro di queste antiche costruzioni avebbe trovato qualche segno della sua naturale discendenza, domanda la cui risposta nonostante il suo peregrinare, giaceva ancora insoluta... Dalla sicura casa di Thorin, passando per lo Shire era giunto a Bree città di scambio per varie regioni, arrivando sino alle gelate vette di Forochel, o all'insidosa Angmar..... Ovunque l'oscurità ha piantato il suo seme, ed i frutti da essi scaturiti devono essere combattuti a suon di ascia .... o qualsiasi altro mezzo. Nani, hobbit, uomini ed elfi certo non mancano, ma anche il nemico non scarseggia in risorse. Ho veduto partire Gimli ed il resto della Compagnia, ho asservito alle loro richieste. Ho avvertito la malvagia potenza del grande occhio infuocato. Ho lottato per chiunque avese una giusta causa, a volte sono caduto....ma mi son sempre rialzato. Ora non resta che attendere dove le vie del destino mi condurranno, sia su una vetta innevata che nelle profondità della montagna stessa.....
La prova del fuoco
La giornata procedeva con la solita routine, quqlche orco ucciso, goblin decapitati, eccetera, quando giungendo alla 21sima sala di Moria Tarkamil vide avvicinarsi un messaggero e consegnarli una missiva che recava la firma del maesto Javius: "Preparati che a breve ti portiamo a GS" Tarkamil rimase sopreso, sebbene sapesse che il momento della "prova" era ormai imminente. Combattuto da eccitazione, nel dover prestar la sua ascia al fianco di compagni e masetri, e timore, nel dover affrontare una sfida così importante. Combattente solitario Tarkamil ora doveva affrontare nuove tecniche di comabttiemto in gruppo. Sebbene il luogo non avesse nulla di diverso da altri analoghi di Moria, i nemici invece erano ben più aggressivi, nulla di che per i suoi compagni che li affrontavano agilmente, tutt'altro era per Tarkamil impacciato, in mezzo a quella bolgia, tra un febdente e l'altro tentava di carpire i saggi suggerimenti dei suoi maestri. Il peggio arrivò al termine del viaggio: "....bene ora tu devi farti seguire da "boss" (un essere mostruoso dalle manie incendiarie) e corre attorno al suo trono mentre gli altri lo colpiscono...e non colpire mai il "devoto"..." Sebbene un po' perplesso Tarkamil annuì, ed infatti si ritrovò nella situazione inversa, ovvero lui rincorreva il "boss" saltellando, come un hobbit diretto ad un aluto pranzo, in mezzo al vario ciarpame che circondava il suo trono. Si cambiò la strategia: ".... ora tu devi tenere impegnati i due arceri, non ucciderli perchè ne arriverebbero dei nuovi, e non farli nemmeno scappare perchè ferirebbero i nostri compagni della retroguardia impedendogli di solvere i loro vitali compiti...." Anche questa volta Tarkamil annuì perplesso, domandandosi se non fosse stato meglio legare i due arcieri.... Ma questa volta tutto filò liscio, e sebbene di tanto in tanto si ritrovasse a rincorrere uno dei due arceri, alla fine l'ergumeno incendiario venne sconfito.
Il fuoco della prova
Tarakamil stava tranquillamente pensando ad un lauto pasto dopo una dura giornata di lavoro, quando inaspettatamente una mano si posò sulla sua spalla; il nano si girò e vide Tharnadar che prontamente disse: "Tarkamil sei stato reclutato per una missone!" "Uh...bhe..." Tarkamil fù preso alla sprovvista, e rispondendo al suo orgoglio di nano accettò. Il luogo era una sorta di gigantesca fucina, piena di pericoli, oltre ad abominevoli orchi e giganteschi troll. Ad ogni angolo era nascosta un insidia, e se le fiamme della giornata precedente non eran bastate, qui avrebbe trovato il ben servito. I saggi maestri cercavano di guidare, con consigli, i più giovani su terreno sicuro, anche durante i combattimenti dettavano strategie di gruppo, anche se Tarkamil tra gli improperi che lanciava agli orchi per atirare su di sè l'attenzione, e le loro ancor più tonanti risposte .... o forse perchè un po' sordo.... non udiva perfettamente: "Tarka ... spo...vai...ora....cor....il fuoco..." Inutile dire che qualche scottatura se l'è portata a casa! Oltre tutto il tempo era tiranno e tra sè pensò: "Nell' indecisione o scappi o combatti......considerando che la fuga è ben poco onorevole, sopratutto per una nano.....non rimane che menar l'ascia..." Nonostante le difficoltà tutto si risolse come previsto....o quasi.
Nella tana del ragno
"Ora andremo in un posto che vedrai ti piacerà..." Questo era l'idilliaco esordio per la nuova missione. Tarkamil sperava soltanto non vi fosse ancora fuoco e calore, non era onorevole per un nano girare con la barba tutta sbruciacchiata! Ma pensava ciò, solo perchè non conosceva ancora cosa lo attendeva. Un covo di ragni! Questa volta il suo compito era di proteggere i compagni dall'avanguardia, mentre un maestro esperto avrebbe tenuto buono "il pezzo grosso". Certo avrebbe preferito spccare la testa di un orco, piuttostoche avere a che fare con un orda di insettacci che sputano e piene di zampacce, anche quella sorta di "loculo" dove erano confinati non era gran chè, sopratutto con quella specie di fungaccio in mezzo ai piedi ! Ma era certamente meglio del ragnaccio gigantesco che sputava acido, o peggio ancora il compito di quel piccolo hobbit Crizia, costretto a prendere sonore mazzate per distrarre l'attenzione degli insetti......
Brodo di tartaruga
Anche a Trakamil erano giunte le voci che un enorme tartaruga si celasse nei meandri di Moria, finchè non giunse il momento di affrontare questa ennesima prova. "...Mi raccomando è un prezioso gioco di coordinazione, quando quell'essere ti prende di mira infligge durissimi colpi che col passare del tempo divengono sempre più forti, per questo dovremo gestirci nei giusti tempi i suoi colpi..." Queste furono le sagge parole del suo mentore. Una squadra di ben dodici combattenti partì per l'ardua missione, ognuno con il suo compito, ognuno prezioso per l'intero gruppo. Sebbene la missione si concluse, dopo una breve ma intensa battaglia, positivamente, quando Wotangar diede a Tarkamil l'ordine di attirare l'e attenzioni dell'enorme creatura su di sè, il nano non esitò un secondo ed obbedì prontamente. Non tanto prontamente fù nel ripassare il bestione al mentore, stava per farlo....ma ormai era tardi e così cadde inconscio sotto i suoi colpi.
Ospiti indesiderati... a cena
"Chi l'avrebbe mai detto che quelle sudicie creature di orchi avessero una mensa!" Queste furono le parle che attraversarono la mente del nano, quando gli venne comunicato il luogo della nuova missione. Indubbiamente nè Trakamil, nè i suoi compagni vi si sarebbero recati per affrontare il menù del giorno, tantomento la pietanza consigliata dal cuoco .... nemmeno un hobbit a digiuno da giorni ! Il primo tentativo non fù molto fortunato e dovettero ritirarsi per un disguido ... ehm ... tecnico. Il secondo non poteva che andare a buon fine, sotto la guida esperta del capitano Valyriel che ne avrebbe garantito il successo. Facendo attenzione a non allertare le sentinelle, affinchè non allertassero ulteriori orchi, indubbiamente irritati ed affamati, piano dopo piano si fecero strada a suon fendenti, sino a raggiungere l'ambita meta. 16 "Oggi andremo alla sedicesima..." Così aveva esordito il suo mentore, lasciando Tarkamil il dubbio di cosa fosse questa "sedicesima". Sotto la rassicurante guida del capitano Ifareth, si addentrarono in una serie di sale abitate da orchi. "...ora entra ed attirali qua..." Tarkamil entrò nel'enorme sala, nessuna di quelle orrende creature aveva notato la sua presenza, il nano osservò la situazione e prendendo di mira l'orco in mezzo al gruppo, urlò una serie di improperi svelando la sua presenza, e fulmineo ritornò indietro dai compagni. Appena vide apparire il nano il capitano chiese lui: "non li avrai attirati tutti quanti ?" Tarkamil imbarazzato rispose: "Ups!..." Superato il momento critico proseguirono sino ad arrivare al loro capo, un orco molto strano pensò Trakamil, che già qualche stranezza l'aveva veduta, questi infatti mentra combatteva, improvisamente iniziava a tossire per poi eruttare conati di vomito pestilenziali. Il percorso prosegiva in miniere di nuda roccia infestate da insetti sempre più numerosi e letali, finchè finalmente gudagnarono l'uscita.
Casa dolce casa...
"Ehilà ! E' qui che abiti allora ?" Turgbaraz: apprendista dell'arte delle rune, cugino acquisito di Tarkamil, soprese quest'ultimo mentre usciva di casa, e che rispose: "Uh ! E tu che ci fai qui ? ..... Casa .... un buco direi ma al momento non posso permettermi altro..." I due si guardano pensierosi, finchè Turgbaraz esordisce: "Anche io stavo cercando casa .... che ne dici cugino di unire le nostre finanze e prendere una casa bella grande ? Sai ne ho visitate alcune e anche se dobbiamo condividere gli spazi è sicuramente meglio di quelle piccole topaie...." Tarkamil soppesa mentalmente la proposta fatta dal cugino, finchè non giunge ad una conclusione "Sai che gli spazi troppo stretti non mi piacciono granchè, e questo è un punto a tuo favore ..... ed in fin dei conti le nostre strade ci portano spesso lontano da casa ..... forse ci incotreremo più spesso, ma non troppo spero..." Entrambi scoppiano in una grossa risata, finchè Tarkamil non s'interrompe improvvisamente "Uh! ma una casa puù grande richiederà più tempo: pulizie e tutto il resto..." Il sorriso viene sopraffatto dallo sconforto, ma non per molto, al runkeeper viene a mente un idea "Forse ho la soluzione ! Conosco una giovane hobbit Tormalina che per guadagnare qualche moneta si cura delle case altrui ..... bhe è un po rumorosa .... " Sospira Turgbaraz "E' una gran chiaccherona ... ed è sempre dietro a strimpellare con qualche strumento, ma prepara dei banchetti indimenticabili, credimi !" "Bhe se in cucina è brava come dici, credo valga la pena tentare .... "
Toccata..... e fuga!
La chiamano Hall of Crafting, uno dei tanti anfratti di Moria che Tarkamil non aveva ancora visitato. Quella sera però sembrava il momento giusto per esplorare quelle sale. La Compagnia di valorosi ed ormai veterani Custodi era più che affidabile; Tarkamil non ama molto mettersi al servizio di sconosciuti, anche perchè, essendo lui stesso in prima linea, la sua vita è appesa all'affidabilità dei suoi compagni; quella sera, quel problema, non sussisteva, aveva, ed ha, piena fiducia nei Custodi. Tutto iniziò bene, al loro passaggio orchi ed affini cadevano come foglie al vento, niente e nessuno avrebbe potuto fermarli. Incontrarono però una prima difficoltà entrando nella tana di un grosso orco panciuto e ritrovandosi rinchiusi con esso, ma non era finita qui dovevano fare attenzione al pavimento: una sorta di griglia metallica dove ogni tanto qua e là si innalzava una mortale fiamma. Nulla di particolarmente complicato se non fosse stato che la grassa creatura tendeva a stordire spesso la propria vittima, che ritrovandosi frastornata non reagiva in tempo e si ritrovava, nel vero senso della parola, sulla graticola. Qualche bruciatura ed un po' di ustioni, ma riuscirono a proseguire il loro viaggio. Viaggio che giunse al suo capolinea entrando nella sala ove dimorava il capo: una creatura imponente e disumana. Menava fendenti che quasi ti uccidevano, in più ti scarvanteva a metri di distanza e senza muoversi di un passo finiva di ucciderti. Il primo tentativo fallì, ne seguì un secondo, ma anche questo non ebbe un esito positivo, ritentarono più volte, cambiando tecnica di attacco, riuscendo ad infliggerli maggiori ferite, ma ahimè senza ucciderlo. Tentarono sin quando logori, loro stessi come le proprie armature, decisero di ritirarsi. E' persa forse una battaglia, ma non la guerra. Ora aveva un conto in sospeso con quella creatura .....
Halls of Crafting... La vendetta!
La gioia del nemico ha avuto breve durata. Reclutato frettolosamente, Tarkamil, non era molto sicuro che in così breve tempo e con un tattica che appariva alquanto banale, si potesse sconfiggere il famigerato boss ma la sete di vendetta dava un legger formicolio alle mani, che altro non attendeva di brandire l'ascia e menar fendenti. Vuoi per qualche benevola stella, vuoi per un diverso assortimento della compagnia, ma i nemici questa volta cadevano come frutti troppo maturi, e ciò è valso anche per il "famigerato", tanto che Tarkamil si chiese se fosse lo stesso ....
Uscita alternativa
Da tempo i Maestri e i guerrieri migliori sono alle prese con Dar-Narbugud, nel ricercare tattiche sempre migliori per sconfiggerlo. Per le giovani reclute è una sorta di "mito" di cui si sente spesso parlare, ma non si è mai veduto ......si sà i giovani sono curiosi..... "Perchè non organizzare una spedizione anche per coloro che rimangono eslusi ? Magari con l'aiuto di qualche veterano ..... senza ovviamente la pretesa di fare meglio dei Maestri, una preparazione a ciò che il futuro ci riserva..." "Un idea magnifica! Peccato mi manchi l'equipaggiamento per affrontarlo..." "Bhe a quello c'è rimedio....seppur temporaneo..." Ci si organizza in due gruppi, per affrontare i due famelici troll, anche se si tratta di un semplice tentativo, la tensione è alta. La zona viene ripulita dai nemici, con il fine di lascere soli i troll. Tutto fila liscio. La tensione sale. Il desiderio di riuscire a sconfiggere i Troll è alto. Viene esplicato il piano tattico: "Dunque i due warden si prendono un troll a testa ......" "Ma è meglio lo facciano i guardian !" "Forse dovremmo mandare un guardian e warden..." Tarkamil non sà chi ascoltare. Alla fine si decide per i due warden. Tutto pare pronto, Tarkamil si sistema affinchè tutto sia apposto. I warden stanno per partire: "Voi intervenite solo quando li avremo leggermente feriti..." "Forse dovremmo intervenire prima..." "Forse dovremmo intervenire dopo..." Tarkamil si gratta la testa confuso, intanto il tempo passa.... I warden stanno affrontando soli i troll, qunado giunge il momento di intervenire: "Ognuno vada in aiuto al warden del proprio gruppo..." "Il troll di destra è meno ferito dovremmo andare tutti su di lui..." "No meglio quello di sinistra..." Tarkamil: "....uhm...questa è la destra...no ...la sinistra...uhm bo? .... seguo la massa...purchè si mena..." Tutto pare proseguire per il verso giusto, scansando rigurgiti di Troll, passando da un troll all'altro, poi improvvisamente le ginocchia di Tarkamil iniziano a tremare ... sente che la paura lo sta immobilizzando e pensa: "Bhe a quello c'è rimedio....seppur temporaneo..." Troppo tardi... Riesce a malapena a spsostarsi ed evitare l'acido rigurgitato, ma per poco....finchè non cade. Ciò nonostante tutto procede bene sino a che qualche divinità ci mette lo zampino, impedendone la riuscita. Considerando che si trattava di una prova, si può dire che è stata un ottima prova.
Halls of Crafting.. La rivincita dell'ombra
Ennesima incursione nelle sale organizzata da Venelin, con persone di "fortuna" tra cui Tarkamil, che notioriamente non ama molto questo genere di compagnie: perchè in genere non hanno un piano ben preciso e combattono nel caos, ed in secondo luogo, l'incompresione linguistica, sebbene in questo caso poteva contare sulla traduzione del rune keeper. Già al primo scontro si hanno i primi risultati negativi, che portano Tarkamil a borbottare con un pizzico di presunzione: "Ecco lo sapevo io, non abbiamo ancora iniziato e già due caduti....." Presunzione, che pagherà cara. Presunzione, che gli si ritorcerà contro. Presunzione, che lo porterà ad umiliarsi, e a ricordarsi dell'umiltà. Venelin prende subito in mano le redini del gruppo, con grande sapienza e grande cognizione spiega, tarducendo pazientemente a Tarkamil, le tattiche da adottare, stupendo il nano guardian per le capacità organizzative. Al primo boss Tarkamilriceve, giustamente, la prima lezione di umiltà: Venelin istruisce prima il gruppo sulle tattiche da adottare, poi istruisce Tarkamil, il quale stupidamente, terminate le istruzioni, parte verso il nemico senza attendere un istante e nemmeno che il resto del gruppo fosse pronto a partire, facendo fallire il primo attacco. Al secondo boss nonostante le raccomandazioni del rune keeper, la "grigliata" non manca. Al terzo ed ultimo boss Venelin spiega a Tarkamil, dopo aver istruito gli altri, che il Burglar dovrà prima utilizzare una mossa speciale, ma il guardian dopo aver visto nascondersi il Burglar, parte colpendo il boss e rovinando per l'ennesima volta tutto il piano. Al secondo tentativo riescono ad abbattere il temibile orco, ma a Tarkamil il ritorno a casa costerà un elmo nuovo per i pugni datosi in testa per la propria stupidità.
Zuppa di tartaruga con sconosciuti
Venetuc (detto il "santo") stava organizzando una spedizione dalla temibile tartaruga, raccogliendo adesioni anche tra sconosciuti. Arrivando alla 21 incontrò un gruppeto di Custodi: "Qualcuno vuol venire dalla tartaruga ? ci mancherebbe un guardian..." Wotangar, tra i presenti si escluse subito: "Io non posso...." Venetuc posò il suo sguardo su Tarkamil, che tentava di nascondersi dietro il suo maestro: "Tu Tarka ?" "Uh...bhe ... ecco...per noi guardian è un lavoro di precisione nel rimpallarsi la tartarugona .... l'ho sempre fatto col mio maestro... passi con un Custode, ma con estranei, viste le precedenti esperienze..." "Ah ma tanto se l'unico guardian..." Tarkamil sempre più preoccupato ed intenzionato a svignarsela: "..e quindi a chi dovrei passarla ?" Il maestro Wotangar intervenne per rassicurare il nano: "Quello che facciamo di solito noi guardian Custodi, è una nostra tecnica, inusuale per altri, in questo caso non devi preoccuparti, ci sono i champion (ndr: o capitani non ricordo) ci pensano loro, fanno tutto loro..." Tarkamil, rassicurato dalle parole del maestro, accettò l'offerta. Il gruppo era quasi pronto quando Tarkamil chiese con un po' di soddisfazione: "Dunque io posso usare il mio bel martellone ..." A tale accenno, intervenne Nemyl (detta anche la "saggia"), a reguardire il nano: "Che martellone!? tu devi stare lì e tenere occupata la tartaruga!!" Tarkamil sconcertato ed intimorito: "Ma ...il mio maestro ha detto che ci pensano i champion...." "Se se ma quali champion...se tu che devi tenere a bada la tartaruga!" A tale affermazione anche Venetuc annui, e Tarkamil, la cui sudorazione stava aumentando esponenzialmente: "A ecco.... mi pareva che non ci fosse la fregatura..." Venetuc però precisò: "Non devi tenerla solo tu, quando arrivi che l'acido diventa troppo, la molli ai champion..." Tarkamil tirò un sospiro di sollievo: "A .. meno male.." Lo scontro riservò una sopresa per il nano, quando teneva impegnata la tartaruga, nonostante le enormi ferite, era costantemente nelle attenzioni dei curatori, tanto che gli dispiaceva seguire la tattica programmata e cedere le attenzioni della mostruosa creatura, era come essere nel paradiso dei guardian!! Quando poi passava ad altri il tartarugone, il sogno svaniva e l'attenzione dei curatori passava ad altri, anche se continuava a predere sonore mazzate....come al solito doveva arrangiarsi ... A vittoria avvenuta Tarkamil tirò le somme dell'esperienza appena fatta: "Tutto sommato ne è valsa la pena..."
Delenriel
Immersa nella quiete mattutina la foresta si svegliava al cinguettio degli uccelli che vi dimoravano. I primi raggi sole facevano breccia tra le rigogliose chiome degli alberi che, in contrasto con la lieve foschia che saliva dal terreno, creava un divertente gioco di luci. Nascosto dietro un albero però, immerso nel silenzio, Tarkamil stava puntando un cinghiale bello grosso, pregustandone le carni arrostite e speziate che avrebbe diviso con i compagni. L'arco non era certamente l'arma prediletta dal nano, ma se l'avesse ferito ad una gamba, il cinghiale, non sarebbe fuggito lontano; doveva però mettere a segno il colpo e quindi attendava con trepidante pazienza che la preda fosse nella posizione giusta, pensò: "Ancora un passo e....." Come un lampo, all'improvviso, un sibilio passo sopra la sua testa rompendo il mistico silenzio e subito dopo il cinghiale cadde a terra stecchito; da prima Tarkamil rimase immobile, pietrificato, cercando di capire cosa fosse successo, quando finalmente realizzò che un'altra freccia, e non la sua, aveva ucciso sul colpo la SUA preda, fece per voltarsi ed al suo fianco apparve un elfa che saltellava tranquillamente in direzione del cinghiale morto. Tarkamil osservava a bocca aperta tutta la scena, tanta fù la sopresa che non riusciva a proferir parola. L'elfa si chinò sul corpo ormai inerme e ne estrasse la freccia, alzò lievemente il capo in direzione del nano e proferì un lieve sorriso. Il viso di Tarkamil iniziò a colorirsi in un crescendo dal rosa al rosso fuoco, iniziò a bonfonchiare sillabe incombrensibili: "Uh!...ah!...uhm....oh!..." continuò con lo sbuffare come un montone prima della carica, e brandendo l'ascia al vento, finalmente riuscì a proferire una frase di senso compiuto: "EHI TU ORECCHIE A PUNTA! QUELLA E' LA MIA PREDA!!" L'elfa rimase immobile per qualche secondo fissando il nano che si agitava come un bambolotto di pezza nelle mani di un bambino felice, e non riuscendosi a trattenersi, scoppiò in una fragorosa risata. Il volto di Tarkamil rosso fuoco cambiò nuovamente divenendo violaceo, e con un grido che avrebbe ridestato un morto dal suo profondo sonno, si scagliò con violenza contro la, secondo lui, beffarda elfa.... La sua corsa fù breve, inciampando in una radice, il nano cadde rovinosamente a terra, come se avessero lancianto un sacco di patate, e l'elfa non potè che continuare a ridere. Tarkamil si agitava con la faccia piantata tra foglie e terriccio, batteva gambe e pugni a terra borbottando qualcosa di incomprensibile; l'elfa si avvicinò ed aiutando il nano a rialzarsi disse: "Non c'è problema è tuo..." Tarkamil rialzatosi, sempre rosso in volto ma con qualche macchia di terriccio e qualche foglia qua, che lo rendevano ancor più buffo agli occhi della cacciatrice, brandendo braccia al vento e sbattendo piedi a terra, urlò: "E' MIO! LO STAVO SEGUENDO....." Realizzando solo ora quanto detto dall'elfa, s'interruppe improvvisamente senza terminare la frase, la sua ira si placò altrettanto celeremente, il volto tornò roseo, ed il tutto lasciò spazio ad un profondo imbarazzo. Imbarazzo colto e prontamente scacciato dall'elfa: "Il mio nome è Delenriel, mastro nano ed il vostro?" disse porgendo un inchino al nano "uhm...Tarkamil...sì... io sono Tarkamil..." poi Delenriel proseguì: "Mi spiace avervi fatto arrabiare, non era mia intenzione, vogliate perdonarmi..." "Ohhh... suvvia... non mi avete.... bhe si ecco...è che noi nani... sì insomma...." Tarkamil sorrise all'elfa che lo ricambiò scrutando il cielo e mettendolo in guardia: "Mmm si prepara un forte acquazzone, venite poco più avanti c'è un riparo..." Il nano esitò qualche iistante poi annuì. Poco più avanti infatti vi era una sorta di piccolo capanno mimetizzato tra la vegetazione, giusto il tempo di arrivare e iniziarono a cadere le prime goccie di pioggia. I due attesero che il grosso del temporale passasse e nel frattempo Delenriel raccontò la sua storia: A me piace molto stare in mezzo a queste foreste, di girono, di notte, quando c'è il sole e quando piove, sentire l'odore fresco e pungente dell'aria, ma sono una sorta di anomalia, i miei genitori infatti sono entrambi grandi studiosi, e subito hanno avuto difficoltà nell'apprendere che la loro unica figlia non seguisse le loro stesse orme, ma bensì ne fosse avversa. Io amo essere libera e presto mi metterò in cammino, perchè non voglio apprendere le conoscenze come fanno i miei genitori, su antichi tomi e polverose pergamene, voglio conoscere ed imparare visitando anche il più oscuro anfratto della Terra di mezzo, non è certo il coraggio che mi manca e da sola sò cavarmela abbastanza bene; sò bene che ci sono luoghi molto pericolosi e che nemmeno un pazzo visiterebbe da solo e per questo credo che mi unirò ad una gilda, voi mastro Tarkamil potete darmi qualche consiglio ? Titolo del collegamento
Tarkamile e l'Istanza Maleetta
Tarkamil era convinto che nelle Fondation esistesse un luogo particolarmente maledetto: Dark Delving. Un ultimo passo per terminare i suoi insegnamenti di Guardian, una prova da affrontare in quel luogo oscuro e nefasto. Una convinzione non basata certamente per aver appurato in prima persona in quelle profondità, ma bensì dal comportamento dei compagni, che alla richietsa di formare una spedizione per affrontare l'esplorazione di quel luogo, riceveva le più inimmaginabili risposte che ne impedivano la partenza, gli sembrava che le persone, al pronunciar quel nefasto nome, si dileguassero come neve al sole... Per due volte però avvenne un mezzo miracolo, riuscendo a formare una spedizione e partire, ma una volta solcata l'entrata accadeva qualcosa di sinistro che portava la compagnia a sciogliersi quasi immediatamente. Erano passati mesi e Tarkamil si era ormai rassegnato, affrontare Dark Delving per lui era evidentemente impossibile. Qualcuno disse che un hobbit può cambiare il destino del mondo, cosa di cui Tarkamil non era molto convinto, ma di certo lo è nel rompere le maledizioni, fù Lawrance a proporre una spedizione dopo tanto silenzio: "Io ci sono ..... ma ho molti dubbi si riesca a partire.." la risposta pessimista del nano. Venne diramato l'annuncio, e contro ogni aspettativa del nano, raccolse invece i consensi di Lardino, Kaelix, Canorn ..... ma ne mancava uno .... finchè Melmo rispose all'appello; erano al completo!!! Tarkamil non fece a tempo ad acquisire un po' di fiducia, che Lardino dovette abbandonare improvvisamente il gruppo ..... la maledizione colpiva per l'ennesima volta, e nuovamente la spedizione sarebbe fallita, loro non sarebbero forse scesi nelle profondità della Foundation, ma il morale del nano sì ! Non aveva però fatto i conti con quel losco umano di Melmo, che con agilità estrasse il suo asso dalla manica, o meglio afferrò Deko per il collo della tunica e lo portò in mezzo al gruppo giusticandosì: "Tarkamil deve finire il suo addestramento!" il nano, Deko, guardandosi attorno per capire che accadesse ed allo stesso tempo con fierezza rispose: "......bastava dirlo...." Partirono e si addentrarono nelle profondità di Moria, e ritornarono vittoriosi ! Affrontarono tutto ciò che li ostacolava, e infransero la maledizione!
Dall'Epica: Cacciatori d'Ombre
La partenza
Dopo essersi assicurati una scorta di razioni sufficenti a sfamare un altrettante compagnia di hobbit a digiuno da un giorno, Tarkamil si allontanò da Wotangar:
"Chiedo scusa ma mi devo allontanare brevemente per recuperare il mio equipaggiamento migliore..." "Certo, ma cerca di non allontanarti troppo, ricordati che abbiamo una missione importante.."
Tarkamil annuì in assenso alla raccomandazione del mentore e prese a correre forsennatamente verso il guaritore, facendo mentalemnte una lista di ciò che gli occorreva, quando si ricordò della pergamena che doveva consegnare. Sì fermò per un attimo per valutare sul da farsi poi disse tra sè:
"E' bene che la consegni a Bori prima di partire...il maestro capirà.."
Cambiò direzione e si diresse velocemente verso Bori, allontanandosi dalla zona frequentata ed addentrandosi nell'oscurità di Moria. A metà del percorso avvertì una sensazione fastidiosa, ma non vi diede peso, la corsa....la birra... pensava....ma la senzazione si fece più forte, come qualcuno che lo stesse seguendo, seppur contrariato, il suo istinto lo portò a fermarsi di colpo fermo, immobile come una statua, indeciso sul da farsi, la sua mente lo tranquillizzava banalizzando ciò che al contrario il suo istinto lo allertava; in un attimo decise e fulmineo si voltò di scatto, appena in tempo per essere travolto e sbattuto a terra come un sacco di patate. Il tempo per riprendersi dall'impatto e si girò per vedere chi o cosa l'aveva colpito così violentemente, ma andava così veloce che fece a malapena in tempo a vedre, in lontananza, un ombra scomparire nell'oscurità... il nano si rimise in piedi e barcollando un po' acciaccato consegnò ciò che doveva, ritornò su i suoi passi per approvigionarsi di quanto gli mancava e ancor più sudato, malconcio e un po' zoppicante, ritornò al cospetto di Wotangar che ridendo disse:
" E per fortuna che voi nani non fate che vantarvi della vostra resistenza nel bere! Sei forse inciampato sui tuoi stessi piedi ?"
Tarkamil borbottò stizzito qualcosa di indecifrabile nella lingua dei nani, poi agitando le braccia cercò di speigare l'accaduto, quando un tintinnio metallico ammutolì entrambi, attirando la loro attenzione su un piccolo oggetto, staccatosi dalla tunica del nano e che ora giaceva a terra innanzi i suoi piedi ...............
Misteri
Un artiglio, o una zanna, dalla aguzza punta e delle dimesioni poco più grandi di un ciondolo giaceva, a terra, immobile attirando la vista dell'umano e del nano; la fioca luce delle torcie stentava a rivelare un innaturale riflesso traslucido nella parte più appuntita. Il nano raccolse l'oggetto esponendolo meglio alla luce ed alla propria vista, analizzando meglio notò che la parte lucida altro non era che una qualche sostanza applicata su di esso, la annusò, poi guardò Wotangar esclamando:
"Veleno!"
Forse è era solo una terribile coincidenza .... Forse durante i suoi viaggi si era fatto qualche nemico .... Ma forse qualcuno cercava di boicottare la missione. Nessuna certezza. Solo indizi. Lo scontro in effetti era accaduto in una zona isolata, poco prima della partenza. Il misterioso avventore si è dileguato nel nulla. Un inconsueta presenza e movimento di "Custodi", non sarebbe passata di certo inosservata ad occhi insidiosi. Ma nel caso i loro movimenti fossero seguiti e spiati, sarebbero potuti cadere in qualche trappola .... Forse avrebbe fatto la figura del "paranoico", ma era meglio informare il capitano Valyriel dell'accaduto, e lasciare che fosse la sua saggezza a trarne eventuali conclusioni...
Passato e presente
...."Il campo di battaglia in cui per la prima volta i Custodi hanno schierato tutto il loro esercito"... chi aveva partecipato ed era sopravvissuto aveva l'aria triste e sognante di quelli che hanno sfidato e vinto il nemico sul campo di battaglia.....''
Tarkamil osservava i volti di coloro che avevano partecipato alla battaglia, e leggeva emozioni forti e diverse. Curioso ed interessato si fece raccontare ciò che accade. La storia risultò al nano talmente avvincente, da lasciarlo letteralmente a bocca aperta. Presto giunsero a Ost Guruth, prima tappa dove scambiare i cavalli e fare una breve pausa. Sebbene la regione non fosse tra le più frequentate, a Ost Guruth c'era sempre un andarivieni di persone, chi per commercio, chi in cerca di oro o fama, chi, come loro, una breve tappa per giungere ad una meta ben più lontana. Si rimisero in marcia verso ovest, il paesaggio era desertico, ma la strada pareva sgombra e sicura, a nord-ovest svettava imponente Weather Hills, il viaggio procedeva senza imprevisti. Ancora lontano si intravedeva il Forsaken Inn, a breve avrebbero svoltato a nord in direzione di Brea; inaspettatamente un urlo squarciò il silenzio e Trakamil cadde a terra rovinosamente. La compagnia frenò di colpo, armi alla mano, pronti ad un agguato, ma erano circondati dal nulla. Tarkamil si agitava come una tartaruga rigirata sottosopra, il suo pony fermatosi a fianco del nano, lo osservava curioso, i compagni ormai certi di non essere in pericolo girarono anch'essi lo sguardo verso Tarkamil, Wotangar scoppiò a ridere sonoramente, Valyriel, Entewyn e Javius guardarono attoniti il nano mentre Yashin si apprestava a soccorrerlo. Tarkamil rosso in viso dalla rabbia e dalla vergogna rivolgendosi a Wotangar:
"AVETE INTENZIONE DI STARVENE LI' TUTTO IL GIORNO?! DATEMI UNA MANOOOO!"
Yashin assicuratosi vi fosse solo qualche graffio e nulla di rotto tentò di aiutare il nano a rialzarsi, che lo allontanò indispettito:
"Faccio da solo grazie..."
Girandosi su un fianco riuscì con dolore ad alzarsi. In quel momento Entewyn notò, facendolo presente agli altri, che il pony del nano aveva perso la sella, la raccolse prontamente e fece per rimetterla sulla cavalcatura, quando vide entrambi le cinghie in pelle rotte. Con una più accurata ispezione, la cacciatrice si accorse che non erano semplicemente strappate, bensì erano state in parte tagliate affinchè cedessero col tempo.
"Temo siano state sabotate...."
Sguardi interrogativi si incrociarono, tante domande ma nessuna risposta. Probabilmente erano seguiti, ma perchè sabotare solo la sella del nano? Al momento potevano fare ben poco, se non risistemare la cavalcatura di Tarkamil e stare allerta. Si rimisero in marcia verso Brea, Tarkamil borbottava qualche imprecazione nella lingua dei nani, mentre Valyriel era assorta nei suoi pensieri, valutando il percorso ancora da fare per giungere alla meta.....
Incontri
Passato il Forsaken Inn il paesaggio cambiò, il terreno da arido e desolato, diveniva più verde e rigoglioso di piante, e tutto ciò rasserenava lo spirito dei viaggiatori, complice l'imminente arrivo a Brea e la sosta al Puledro Impennato noto per le sue prelibatezze, accantonando momentaneamente preoccupazioni e disagi.
Non tutti erano sereni, Entenwyn infatti, dopo l'incidente con il pony, era visibilmente tesa ed allerta, forse la cacciatrice aveva percipito qualcosa che agli altri sfuggiva. ....Poi all'improvviso, senza dire una parola, Entenwyn con un rapido e fluido gesto prese l'arco e una freccia e la scaglio verso un cespuglio, poi disse queste parole:
"Ti ho mancato appositamente, il prossimo colpo non fallirà, esci da li lentamente e facci vedere il tuo volto"''.....
La compagnia si fermò bruscamente, l'attenzione di tutti era rivolta a Entenwyn ed al cespuglio, il tempo sembrò fermarsi in un silenzio "assordante", le mani scivolarono piano verlo le armi, poi le foglie del cespuglio si mossero rompendo quella sorta di incantesimo, una piccola figura ammantata emerse e calandosi il cappuccio si rese visibile a tutti.
"Ferma la tua freccia abile cacciatrice, sono Eitri Stoneaxe e sono qui in pace...."
Entenwyn tenendo sotto tiro lo sconosciuto:
"Vieni in pace e ci spii dietro i cespugli ? Ora dammi un buon motivo per non sprecare un'altra freccia..."
"Cacciatrice, è una storia vecchia e lunga che eviterei di raccontare, ma che mi porta sin qui, un segreto dimenticato e perduto da anni, perchè si credeva sigillato con la morte, ma che qualcuno ha spezzato"
Lo sguardo, con una strana ma incomprensibile emozione, dello sconosciuto, era rivolto a Tarkamil. "Non ho la più pallida idea di cosa stia parlando" affermò il nano tra l'imbarazzo e lo stupore. Valyriel intervenne seccata:
"Senti, noi non abbiamo tempo da perdere, immagino negheresti qualsiasi tuo coinvolgimento negli incidenti di Tarkamil, se te lo chiedessi, al contrario non avresti prove a tua discolpa...."
Eitri la interruppe: "Qui ti sbagli capitano! Non è forse il tuo compagno nano che se ne và in giro per la terra di mezzo a chiedere del suo passato?"
"E' vero" affermò Tarkamil "ma non vedo come possa discolparti..." "Può discolparmi, se in qulche modo il nostro destino è legato, può discolparmi se ciò che ci accomuna dovesse restare sepolto e dimenticato, per la nostra stessa sicurezza...." continuò con impeto quasi rabbioso.
"Non vedo perchè dovrebbe interessarti il mio desiderio di conoscere la stirpe da cui provengo..."
Lo sconosciuto, a quelle parole, taccque, ma infiliando una mano nella sua tunica estrasse un medaglione che teneva al collo "Questo dovrebbe convincerti"
Tarkamil rimase impietrito alla vista di quel ciondolo, le cui forme ricordavano vagamente una runa nanica, ma di cui non si conosceva il significato e dalla forma palesemente insolita e sconosciuta, aprì bocca ma le parole restavano bloccate in gola, esitò per qualche istante, poi abbassando il capo si sfilò una catenella finemente lavorata che portava al collo, cui era appeso lo stesso ciondolo mostrato dallo sconosciuto....
Tarkamil per anni aveva cercato in lungo ed in largo notizie della sua famiglia e del suo passato, senza mai trovare nulla; ora invece il passato aveva trovato lui. Non aveva dimenticato però perchè si trovasse lì in viaggio, non per una gita ma per un'importante missione, con sguardo supplicante guardò Valyriel, la quale comprese la disperazione del nano, ma era ben conscia del suo devere e dell'estrema urgenza del loro compito, come capitano sentiva per prima, sulle sue spalle, la responsabilità e la riuscita della loro spedizione.
"Il tempo per noi è tiranno, ma non posso negare a Tarkamil le risposte che cerca tempo, ebbene" rivolta ad Etri "potrai accompagnarci per parte del nostro viaggio, avrai modo di ragguagliare il nostro Tarkamil sul suo passato, ma dovrai anche spiegare a tutti noi il presente e motivare le tue azioni.."
Tarkamil quasi paingendo abbraccò Valyriel con gratitudine, che lo ricambiò con un caldo sorriso e disse: "Ora però mettiamoci in marcia e lasciamo parlare il nostro osptite..."
Eitri annuì "Come già detto dovrò partire dal passato perchè sia chiaro il presente...."
Mentre Eitri si apprestava a raccogliere alcune cose che aveva lasciato nel suo nascondiglio, Valyriel si accostò ad Entenwyn e senza destare altrui attenzione le disse piano: "Tu comuque tienilo d'occhio.." titolo del collegamento
Il racconto di Eitri
Ripreso il viaggio Eitri Stoneaxe iniziò il suo racconto:
"Sappiate che ciò che mi accingo a raccontarvi porta in me tristi ricordi e dolore, per cui perdonatemi se avrò qualche esitazione. Tutto inizia da un timore nato anni fà, vi fù un periodo in cui si temeva un imminente attacco all'avamposto nanico a Forochel, Zigilgund (?), vista la vicinanza dei Dourhand; spostare un armata sino a quelle gelide terre, in un presidio stabile, avrebbe significato indebolire le difese in zone più nevralgiche, sarebbe risultato altresì impossibile inviare celeramente un appoggio militare vista la sua particolare posizione isolata. Occorreva una soluzione permanente che assicurasse un veloce intervento in caso di guai. Evendim ne era la chiave. Si decise di creare un nuovo insediamento in quella regione, occorreva però fare presto, e sopratutto non attirare l'attenzione, almeno finchè non le difese del nuovo insediamento non fossero approntate. Per fare tutto velocemente si scelse di inviare, con la spediezione, un ingente quantità di denaro; per la discrezione si scelse la segretezza assoluta dell'organizzazione, anche in virtù dell'ingente valore trasportato, vennero scelti vari nani e famiglie, fabbri, minatori, combattenti, da diverse località più gli stessi organizatori. Il pendente che avete visto, venne creato appositamente ed esclusivamente per i membri della spedizione, solo loro avrebbero indossato il "segno di appartenenza", che solo loro stessi avrebbero riconosciuto, insomma nessuno doveva sapere. Anche il viaggio non avvenne per le vie principali, ma sicure vie secondarie. Tutto procedeva come pianificato, la spedizione procedeva sicura nella sua segretezza, partiti da Gondamon, passando per lo Shire si arrivò senza problemi e senza destare attenzione al confine di Evendim, lì però accadde l'inaspettato. Come per Needlehole, era stata pianifiata una via alternativa che attraversava le montagne nelle loro profondità, ovvero una serie di gallerie larghe a sufficenza per il nostro passaggio, conosciute da tempo e il cui accesso era celato per mantenerne la segretezza. Così per aggirare i villaggi hobbit anche per entrare in Evendim si progettò una via sotteranea segreta e sicura. All'entrata tutto era come doveva essere e nulla presagiva ciò che sarebbe accaduto al suo interno; circa a metà del viaggio, infatti, fummo attaccati da briganti! Briganti là sotto, non era una cosa normale, ci si poteva aspettare goblin o orchi, ma non briganti lì ad aspettarci, a meno che non vi fosse stata una spia... I guerrieri iniziarono un combattimento cruento, permettendo al resto della spedizione di ritornare sui suoi passi e prendere una galleria secondaria che gli avrebbe permesso di aggirare in sicurezza i briganti ed uscire da là sotto sani e salvi. Putroppo le sorprese non erano terminate ...."
Eitri si soffermò poi con animo angosciato continuò:
"Nella corsa verso la salvezza non ci accorgemmo di procedere verso la morte, fin quando nelle vicinanze di quella che doveva essere l'uscita ci si parò davanti un insediamento goblin.... Chi potè cercò di fermerli, mentre il resto tornava indietro. Tranne per l'oro, venne abbandonato tutto, attrezzature varie, cibo, armi, accatastati in una sorta di muraglia di fortuna per rallentare i goblin. Quando arrivammo alla galleria principale la situazione precipitò del tutto, i combattenti che avevano ingaggiato i briganti erano in fuga inseguiti da troll di caverna che facevano tremare la roccia ad ogni loro passo, i fuggiaschi dei goblin si unirono alla rotta dei guerrieri, finchè improvvisamente la galleria crollò." Il nano rimase in silenzio poi riprese:
"Io riuscii a salvarmi forse per qualche volontà divina, cercai cautamente altri sopravvisuti per giorni senza esito, il crollo era stato imponente, solo scavando per mesi si sarebbe recuperato i corpi dei caduti. Tutto rimase segreto e dimeticato a lungo, nessuno sapeva della spedizione, si sarebbero rivelati solo una volta insediati, e quindi nessuno, oltre a me li cercò... Finchè un giorno seppi che un giovane nano mostrava in giro uno strano ciondolo, che mi venne descritto, solo allora capii di non essere l'unico graziato, iniziai a mettermi sulle tracce di Tarkamil quando scoprii che non ero l'unico, trovai infatti un uomo che mi precedeva, lui non si accorse di me e quindi decisi di seguirlo senza rivelarmi. Perchè un umano era sulle tracce di un giovane nano partendo dall'indizio di un ciondolo? Forse sapeva .... sapeva della spedizione....forse era uno dei briganti! Probabilmente pensa che Tarkamil sappia qualcosa dell'oro. Quando trovò Tarkamil si rese più furtivo ed io lo persi di vista. Seppi poi dello strano incidente di Moria, ma sebbene trovassi qualche sua traccia, non riuscii a scovarlo. Se non trovavo lui, sapevo però a cosa mirava, per questo decisi di seguirvi nascosto.... finchè non mi avete scoperto facendo e rivelando anche la mia presenza. Non ho idea se l'umano vi .. ci segua o se a conoscenza dei vostri movimenti vi attenda alle fermate, occorre essere prudenti, anche se Tarkamil lo vogliono certamente vivo ....."
Il viaggio proseguì tranquillamente sino a Bree. Tarkamil aveva tante domande per Eitri, che invece aveva ben poche risposte, l'unica cosa che poteva accomunarli era quella spedizione, nulla di più. Trascorsa la notte, al Puledro Impennato, la compagnia riprese la marcia verso Forochel. Titolo del collegamento