Xiv
Da Custodi Della Fiamma Di Anor.
Xiv | |
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Maestro | |
Race: | Nano |
Region: | la sua casa è a Thorin's Hall |
Sex: | Maschio |
Class: | - Guardian |
Vocation: | bere birra |
Xiv Dekusul
Scudo di Dwalin, Goodale Keeper, Spina del Drago
Xiv è il personaggio principale di Paolo Decortes, è un guardian da molti definito Hippy, ma in fondo gli piacciono la birra e le risse. Di animo Nobile, pigro direbbe qualcuno, ma in realtà è un attento degustatore di birra nella taverna e quindi il suo non è oziare, ma un attento degustare. Si è dimostrato coraggioso in combattimento, pronto a sacrificarsi per i compagni di ventura, ma non è consigliabile deriderlo o semplicemente discutere con lui in quanto è irascibile come un toro nella arena.
Le origini
I suoni dello scontro si ripercuotevano sulle spesse pareti di roccia, un nano dai capelli rossi è nel centro della sala, questi con un poderoso colpo al ventre si libera dell’avversario che finisce a terra dove altri cinque suoi compagni sono gia privi di sensi. Il nano ansimante doveva ancora vedersela con quattro avversari ancora in piedi. La ferita sull’occhio sinistro perdeva sangue copiosamente e la vista gia offuscata dalla birra gli impedii cosi di vedere arrivare il pugno violento dell’attaccante successivo. Incassato il colpo il nano barcollante fu investito da destra da un altro nemico che lo scaglio contro il bancone in legno al centro della sala, facendogli fuoriuscire tutto di un colpo il fiato. Il nano si riprende giusto in tempo per afferrare un boccale appoggiato li a fianco ed usarlo per colpire con forza sul capo dell’avversario facendolo accasciare a terra. Guardando i tre avversari rimasti in piedi, il nano solleva il boccale, sul viso segnato fa capolino un sorriso beffardo.
“alla vostra salute” bevve un sorso per poi scagliare il boccale in testa su quello più a sinistra e come un leone di montagna si fionda restanti due fendendo l’aria con pugni che sembrano magli da fabbro.
“BASTA!! FERMATEVI!!!”
Una voce possente risuono nella sala. Il fragore di molti passi seguì subito le parole e il nano fu accerchiato mentre reggendolo per la collottola stava colpendo l’ultimo avversario con le ultime energie rimastegli. Un ombra si fece avanti fra le luci che gli annebbiavano la vista e la stessa voce di prima disse:
“Xiv…” un sospiro dimesso e aggiunse “gettatelo in una botte di acqua ghiacciata e poi portatelo nelle mie sale”
quattro coppie di mani a quel punto afferrarono il nano ormai esausto e lo trascinarono via.
Pochi minuti dopo ancora tremante con capelli e barba grondanti d’acqua il nano venne portato al cospetto di Dwalin come era stato ordinato. La sala privata era immersa nel buio rotto solo dalla luce di un braciere posto vicino al trono in legno. Arazzi alle pareti trattenevano nelle ombre i poco calore.
“Xiv, cosa devo fare con te?”
Gli occhi gelidi del signore della montagna erano puntati sul giovane ferito, che ricambiava lo sguardo spavaldamente aiutato in questo dalla massiccia dose di birra accumulata precedentemente. Vedendo che il giovane nano non rispondeva il nobile si avvicino e riprese:
“è la terza rissa nella taverna questo mese, questa volta hai steso nove delle mie guardie personali, i migliori guerrieri dell'Ered Luin” gli appoggio le mani sulle spalle “sentiamo per quale motivo stavolta?”
“importa veramente il motivo? È stata solo una discussione leggermente animata padre”
“importa eccome e soprattutto a me”
“Dicevano che non ero degno..dicevano che se non fosse stato per te non sarei mai stato ammesso nella guardia di Thorin’s Hall, che non ho il diritto di sedermi al loro tavolo in taverna…perche non ho mai partecipato ad una vera battaglia” Dicendo questo Xiv abbasso la testa per non mostrare al suo signore il dolore che provava in quel momento per il suo orgoglio ferito.
“gia capisco” disse Dwalin mentre giratosi si allontanava lentamente “sei orgoglioso, sei proprio come tuo padre, orgoglioso e irascibile, il sangue del guerriero scorre in te, sei giovane e forte e il tempo delle tue battaglie non è ancora sopraggiunto”
“Padre io voglio combattere, voglio che mi sia riconosciuto rispetto, non per il tuo nome ma per la mia ascia” Lo sguardo di Xiv si alzo ad incrociare quello di Dwalin “lasciate che vada a Gondamon ho sentito che nella valle a sud ci sono problemi con i Goblin”
“Gondamon, Gondamon sarebbe solo l’inizio…”
Una voce profonda e sicura si levo dalle ombre dietro Dwalin “il cammino a cui era destinato si è ormai aperto, è tempo che vada Dwalin, è tempo che sappia!” dalle ombre si fece avanti una figura alta ed imponente, una lunga barba bianca che incorniciava un viso segnato a senza tempo, un bastone su cui si appoggiava senza fatica il corpo di un uomo vestito di grigio. I due nani si voltarono verso quella figura che appariva maestosa fra le ombre.
“Gandalf, quando sei arrivato non sono stato avvisato…”
“non c’è tempo per questo Dwalin, amico mio”
Lo sguardo dei due si incrocio e il nano abbasso il capo in un cenno di assenso alle parole dello stregone. Mentre Xiv rimuginava ancora sulle prime parole pronunciate nell’ombra dall’uomo.
“cosa dovrei sapere?” chiese titubante
“molte cose, il passato, il presente, la via del futuro” disse Gandalf appoggiandogli le mani sulle spalle.
Il vecchio si sedette su uno sgabello e guardo negli occhi il nano.
“Iniziamo dal passato” lo sguardo dello stregone passo su Xiv “Dwalin penso che tu abbia una storia da raccontare”
“Xiv è vero, finora ti ho tenuto nascosta la verità” la voce del Vecchio Lord era titubante e stranamente emozionata per lui “Figlio mio, ecco vedi per me sei mio figlio, ma in realtà non sono io il tuo vero padre”
Il nano dai capelli rossi a questo punto, frastornato non riusciva a rispondere
“lo stesso Gandalf ti portò da me quando eri appena nato. La tua famiglia era stata sterminata dai goblin, mentre era in viaggio fra la montagna solitaria e qui. Eri l’unico superstite e la notte successiva Gandalf mi chiese di prendermi cura di te. E per me tu sei mio figlio e sono fiero di essere tuo padre”
“ma perché non mi avete mai detto nulla?”
“erano parole difficili da dire…”
“E’ stata una mia richiesta” intervenne lo stregone “era importante che tu fossi al sicuro e che tutti ti pensassero figlio di Dwalin”
“perché?”
“Non fu un caso che ti trovai appena dopo l’attacco dei goblin, io ti stavo cercando allora. Stavo raggiungendo la carovana di mercanti della tua famiglia, ma sono arrivato tardi”
“non capisco perché cercavi la mia famiglia, cosa è questa storia che io fossi al sicuro, le tue parole sono come nebbia che si addensa in me”
“La conoscenza è oscura anche al più saggio degli stregoni, devi sapere che l’anno della tua nascita, altri tredici eroi dei nani ebbero degli eredi. E voi quattordici siete stati educati e cresciuti per essere pronti, ora che le nubi si addensano ad oriente.”
“Nubi ad oriente? Ma chi era mio padre? Un mercante? Un eroe?.....voi avete usato mio pa…Dwalin per i vostri scopi!!!” l’ira si stava impadronendo del giovane nano
“Calmati Xiv, non mi ha usato per i suoi scopi, non ha usato te. Non ancora.”
“Posso rispondere alle tue domande. Tuo padre era si un mercante uno dei piu grandi creatori di armature che i ricordino, ma era anche un grande guerriero. Combatte a fianco di Dáin Piediferro nella battaglia dei cinque eserciti. Quando ti trovai, intorno alla carovana giacevano piu di quaranta goblin morti. E tuo padre era li ferito mortalmente, con una ferita troppo profonda per guarire e fu lui a dirmi di affidarti al suo vecchio amico Dwalin”
Le ombre si stringevano ancora piu fitte sui tre nella stanza, ognuno assorto nei suoi pensieri, il vecchio prese dalla tasca la sua pipa e incomincio a riempirla con dell’erbapipa con movimenti lenti. Dwalin seduto sul suo trono lo sguardo fisso sul braciere. Xiv invece sconvolto dalle parole del grigio stregone camminava avanti ed indietro per la sala.
Dopo un paio di tiri dalla sua pipa, Gandalf si schiarì la voce e riprese:
“Il suo nome era Dekus, chiamato l’Incudine nera, sia per la sua abilità alla forgia che per la forza con cui i suoi colpi si abbattevano sui nemici del suo Re” un altro tiro seguito da cerchi di fumo “Quando la sua armatura di nero dipinta si apriva la strada sul campo di battaglia, le schiere nemiche si ritiravano” ora il vecchio si alzo e si pose davanti a Xiv obbligandolo cosi a fermarsi “lui e gli altri tredici nani, di cui ti accennavo prima, inoltre facevano parte di un ordine segreto. Questo ordine aveva il compito di vigilare sulle terre libere erano conosciuti come i Custodi” pose le sue mani sulle spalle possenti del nano “E’ ora che tu prenda il suo posto fra i custodi, le ombre dell’est si fanno opprimenti, le genti libere devono essere protette, è questo il tuo destino!”
“ma Gandalf non ha mai combattuto in una battaglia, come può essere pronto per quello che gli chiedi?” intervenne a quel punto Dwalin
“Di questo ne discuteremo tra noi, Lord Dwalin! È stata una scelta tua tenerlo al riparo dal mondo esterno” lo sguardo dello stregone si fece tagliente “non c’è più tempo per prepararlo oltre. Lungo la via che gli si presenterà davanti avrà modo di migliorare e dimostrare che nel suo sangue scorre il sangue dell’incudine.”
“Padre sono pronto, se questo è il mio destino lo affronterò come tu mi hai insegnato a testa alta!”
“Dwalin avrà dei buoni maestri e compagni di viaggio degni, ora Xiv, vai a preparare le tue cose. Dovrai partire appena possibile.” Nel dire questo prese una lettera dalla borsa da viaggio “Recati a Gondamon e contatta Mastro Biosasso alla forgia, dagli questa lettera ed esegui i suoi ordini, sarà la tua porta per entrare nei custodi”
Con un gesto della mano a quel punto Gandalf fece capire al giovane nano che doveva andare ed appena questo fu uscito, inizio un fitto dialogo con Dwalin
Un ora più tardi i tre si ritrovarono fuori dalle porte della grande sala, un vento freddo proveniente da ovest sferzava i loro mantelli, mentre la neve si accumulava sui lastroni di pietra. Era il tempo dei saluti.
“Vai per la tua strada Xiv, prendi questo scudo che ti protegga dalle nere freccie” disse Dwalin porgendo uno scudo rotondo finemente decorato.
“Padre, saro il tuo scudo in prima linea contro le schiere del male! Proteggerò con la vita la nostra terra!” detto questo i due si abbracciarono commossi.
“E’ tempo di partire! ti accompagnerei per il primo tratto ma devo affrettarmi anche io, ciò che era perduto è stato ritrovato ed il tempo stringe!” Gandalf si rivolse al giovane nano “vai ora e che la luce risplenda sul tuo cammino e la fiamma riscaldi il tuo cuore, vai Xiv Dekusul Scudo di Dwalin è giunta l’ora”